Se vuoi raccontare una storia attraverso delle immagini, devi assolutamente conoscere che cos’è il time lapse e come si fa, perchè è una modalità nuova, accattivante e curiosa per concentrare in pochi istanti, eventi che si sono manifestati in un tempo più lungo.

Tecnicamente è una perfetta via di mezzo tra la fotografia e il video, realizzabile con una buona fotocamera digitale che consenta questa funzione.

In questo modo puoi mostrare in un minuto il via vai di una piazza in una bella giornata di sole, oppure la preparazione di un palco per un concerto, o ancora concentrare in 120 secondi la bellezza di un’ora di tramonto.

Sono diverse le persone che addirittura identificano tale tecnica chiamandola video time lapse.


Che cos’è il time lapse?

in breve:

Il time lapse è una tecnica di ripresa che ha la capacità di mostrare in poco tempo eventi che richiedono intervalli più lunghi, attraverso un montaggio accelerato delle immagini che sono state registrate nel tempo ad intervalli regolari, preferibilmente sempre dalla medesima posizione.

Facciamo un esempio: immagina di voler documentare la gente che prende posto per un concerto in un determinato luogo.

Poni la tua fotocamera in un punto, circa 2-3 ore prima dell’inizio, programmando degli scatti a intervalli regolari (a distanza di pochi secondi l’uno dall’altro).

Otterrai una serie di immagini che dovrai poi montare consecutivamente ottenendo un filmato della durata di pochi istanti, ma capace di documentare 2-3 ore di movimenti.

In questo caso otterrai una visione che mostrerà inizialmente un luogo vuoto o con pochissime persone presenti, ma che andando avanti tenderà a riempirsi sempre più fino al tutto esaurito qualche istante prima dell’inizio del concerto.

Per definizione, il time lapse è una tecnica di fotografia intervallata che, una volta utilizzata in sequenza, dà l’idea di uno scorrere del tempo più veloce del normale.

In questo senso l’impatto emotivo dell’osservatore è molto forte poiché si palesa la percezione di qualcosa che difficilmente verrebbe percepita nel suo giusto tempo.

Probabilmente non ti emozionerai vedendo un girasole in un campo, ma lo farai se dovessi guardare un filmato che in 60 secondi ti racconta la storia di quel fiore, da quando viene piantato a quando si schiude.

Il video time lapse ha innumerevoli campi di applicazione grazie alla sua efficacia e alle emozioni che sa trasmettere in un tempo relativamente breve.


Quando si usa il time lapse?

time lapse tramonto

Solitamente il time lapse si utilizza quando si vogliono descrivere e raccontare alcuni fenomeni di tipo naturale oppure quando si vogliono documentare dei lavori o lo stato di cambiamento di qualcosa o qualcuno.

Immagina di voler documentare i progressi di crescita di un fiore o di un bambino, o il lavoro manuale della parrucchiera che è alle prese con una complicata acconciatura: il time lapse è il modo ideale.

Tale tecnica è molto utilizzata anche dai videomaker e all’interno di programmi televisivi, per mostrare come una cosa era prima e come è invece attualmente: la ristrutturazione di un locale, l’imbiancatura delle pareti di una casa, il rifacimento di un tetto o lo stato di uno scavo.

L’uso della tecnica time lapse è utile anche nel marketing, mostrando, ad esempio, la storia di un’azienda oppure per lanciare nuovi prodotti, ottenendo risultati sbalorditivi sotto l’aspetto dell’impatto visivo.


Come si fa un time lapse?

Per prima cosa è bene avere un obiettivo: cosa vuoi mostrare con il time lapse?

Che messaggio vuoi trasmettere a chi guarderà la sequenza filmata?

Una volta stabilito l’obiettivo devi focalizzarlo e agire sulla fotocamera per una impostazione che possa porre in risalto ciò che vuoi inquadrare.

Ci sono eventi di 1-2 ore, dove ad esempio la luce ambientale non varia molto, ma ce ne sono altri che interessano più giorni, con condizioni di luminosità diverse.

Per questo motivo devi curare bene l’esposizione per evitare che ciò che vuoi mettere in risalto perda di rilievo.

Immagina la crescita di un fiore, dove andrai a scattare quotidianamente 5-10 fotografie per un mese: troverai il giorno di sole, quello nuvolo o quello piovoso, il momento mattutino meno luminoso e quello pomeridiano con una luce maggiore.

Quando i tempi di normale svolgimento dell’evento sono particolarmente lunghi è sempre meglio agire manualmente sulla fotocamera per trovare sempre il corretto bilanciamento del bianco, la giusta messa a fuoco e i corretti valori di esposizione.

Siccome ci sono fenomeni che si sviluppano nell’arco di 2-3 ore (ad esempio il sorgere del sole o un tramonto), è bene posizionare la fotocamera in un posto sicuro, preferibilmente appoggiata su un cavalletto e al riparo dalle intemperie.

Alcune macchine fotografiche prevedono lo scatto temporizzato a intervalli e in queste situazioni può tornare molto comodo. In caso contrario è utile acquistare uno strumento chiamato intervallometro che consente l’impostazione di un tempo per poter scattare automaticamente fotografie in sequenza.

Meglio effettuare qualche scatto di prova per vedere il risultato e poi iniziare con gli scatti per il time lapse, regolando in modalità manuale la messa a fuoco in modo preciso prima di dare il via agli scatti in sequenza.

Un parametro importante riguarda la decisione degli intervalli temporali da programmare: molto dipende dall’evento e dal tempo a disposizione.

Se documenti la crescita di un fiore possono andar bene 10 scatti al giorno, ma se riprendi il sorgere del sole dovrai pensare ad uno scatto ogni 20 secondi.

Considera che più vorrai ottenere un risultato fedele, più scatti dovrai fare: per questo, alba e tramonto possono richiedere scatti ogni 10 secondi, mentre per riprendere le persone che si muovono in una piazza potrai anche scattare con intervalli più brevi, nell’ordine di 3-5 secondi.

Una ripresa per un time lapse può essere effettuata anche con i più moderni smartphone di fascia medio alta, oltre che con fotocamere preposte per questa tecnica.

Inoltre ci sono dei supporti che possono ruotare, ad esempio per produrre riprese panoramiche.

Per pochi euro è possibile avvalersi di un piccolo piedistallo girevole capace di ruotare insieme alla fotocamera o allo smartphone per ottime riprese, come ad esempio questo.

In determinate situazioni è possibile servirsi di uno slider, ovvero di un binario motorizzato che sposta la fotocamera, utile in caso di time lapse particolarmente lunghi che prevedono intervalli di scatto tra loro sufficientemente distanziati.


Domande Correlate :


E’ possibile fare un time lapse con i filtri?

I filtri ND possono tornare molto utili durante le riprese intervallate tipiche del time lapse.

Ci sono situazioni in cui la luce forte può condizionare la fotografia e si potrebbe ovviare con un tempo di scatto brevissimo, che però rischierebbe di generare un risultato non propriamente di qualità.

Servirsi di un filtro può, al contrario, favorire un’immagine qualitativamente valida che inserita all’interno del montaggio non ne pregiudica la fluidità.

Serve un software specifico per il time lapse?

Non proprio. La tecnica di per sè non è complicata e ci sono alcune fotocamere che al termine degli scatti, una volta impostata la funzione time lapse, forniscono già il file con il montaggio in sequenza.

Ci sono però metodi contenuti in software appositi di montaggio che possono agevolare un lavoro diverso, andando a correggere alcune possibili imprecisioni.

In questo caso il consiglio è di lavorare sempre su file in formato Raw, possibile operando con le fotocamere più avanzate che detengono la funzione time lapse.

Cos’è il flickering?

Quando ci si prepara al montaggio immagini time lapse è possibile osservare un piccolo fastidioso difetto: il flickering, ossia la variazione minima dell’esposizione durante tutti gli scatti effettuati e poi visualizzati in sequenza.

In video, appare come un lieve sfarfallio, capace di compromettere il risultato finale.

Ci sono software che aiutano a risolvere il problema, uniformando il parametro e mostrando un filmato più fluido e omogeneo.

Il time lapse si fa solo con fotocamere?

No, il time lapse è una tecnica di scatto che è applicabile con le fotocamere ma anche con i moderni smartphone, videocamere o Go Pro.

L’ausilio di un intervallometro è certamente di aiuto, ma alcuni device prevedono la gestione del comparto fotografico anche con delle App specifiche, grazie alle quali è possibile impostare gli intervalli di ripresa.

Come ottenere un time lapse perfetto?

I consigli per ottenere un perfetto time lapse si basano essenzialmente sulla qualità delle fotografie scattate.

E’ importante che durante l’intera ripresa la fotocamera non venga mossa, sia protetta e al riparo dal vento, posizionata in maniera solida e sicura. In caso contrario il rischio di mandare all’aria ore o giorni di lavoro è molto più che una probabilità.

L’intervallo di scatto deve essere calcolato con criterio e in modo tale che sia possibile avere una fluidità migliore nel montaggio: più scatti ci sono e migliore sarà il risultato, ma molto dipenderà da cosa si sta riprendendo.

Se per la costruzione di un capannone o di un palazzo non avrebbe senso scattare ogni 10 secondi, diversamente per documentare come cambia alla vista una città nel passaggio dal giorno alla notte il tempo indicato potrebbe essere troppo lungo e farebbe perdere informazioni.

Anche nelle scene che prevedono movimento, come ad esempio la gente che cammina, il tempo di scatto ideale per un time lapse non dovrebbe comunque mai scendere sotto i 2 secondi: questo timing è considerato il tempo minimo per poter svolgere un lavoro di massima qualità, anche se la scelta sta poi al fotografo sulla base dell’evento ripreso.

Cos’è l’Hyper lapse?

L’hyper lapse è un time lapse realizzato in movimento, preferibilmente senza l’ausilio di mezzi meccanici come slider o supporti girevoli.

Il fotografo, tra uno scatto e l’altro, si sposta di un predefinito spazio al fine di ottenere un effetto finale diverso e in alcuni ambiti ancor più spettacolare.

Se ad esempio il fotografo vuole mostrare una statua, ci girerà intorno spostandosi di pochi i centimetri per volta, ma se l’obiettivo è un palazzo lontano allora potrà sicuramente aumentare gli spazi di spostamento.

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