{"id":4334,"date":"2023-03-05T20:45:47","date_gmt":"2023-03-05T20:45:47","guid":{"rendered":"https:\/\/www.alessiodeidda.it\/?p=4334"},"modified":"2023-04-22T05:26:07","modified_gmt":"2023-04-22T05:26:07","slug":"cosa-sono-i-pixel-di-una-macchina-fotografica","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.alessiodeidda.it\/cosa-sono-i-pixel-di-una-macchina-fotografica\/","title":{"rendered":"Cosa sono i Pixel di una Macchina Fotografica?"},"content":{"rendered":"\n
Il continuo e costante progresso della tecnologia che interessa le macchine fotografiche digitali pu\u00f2 creare confusione per i meno esperti, soprattutto perch\u00e9 vengono costantemente introdotti nuovi termini di non immediata comprensione. <\/p>\n\n\n\n
Questa guida si propone di spiegare in maniera approfondita cosa sono i pixel<\/strong>, concetto importante per per coloro che stanno prendendo in considerazione oppure hanno appena acquistato la loro prima macchina fotografica.<\/p>\n\n\n\n Il termine pixel, composto da “PIC ture EL ement” si riferisce ad un elemento dell’immagine. <\/p>\n\n\n\n Pi\u00f9 nello specifico, qualsiasi fotografia in formato digitale non \u00e8 altro che l’insieme di pixel<\/strong> che sono generalmente di forma rotonda o quadrata, il pi\u00f9 delle volte disposti all’interno di una griglia bidimensionale.<\/p>\n\n\n\n Alla stessa maniera in cui la grafica puntinista impiega tutta una serie di macchie di colore, anche milioni di pixel si possono combinare fra loro per creare immagini molto dettagliate, che appaiono ai nostri occhi fluide e continue. <\/p>\n\n\n\n La regola generale \u00e8 che maggiore \u00e8 il numero dei pixel e pi\u00f9 un’immagine assomiglia all’originale. <\/strong><\/p>\n\n\n\n Questa affermazione, tuttavia, necessita comunque di alcune precisazioni.<\/p>\n\n\n\n Per prima cosa occorre sapere che ciascun pixel riesce a memorizzare anche le informazioni sul colore dell’immagine<\/strong>, solitamente attraverso tre componenti noti come “RGB” (rosso, verde e blu)<\/strong>, oppure quattro definiti come “CMYK” (ciano, magenta, giallo, nero)<\/strong>. <\/p>\n\n\n\n I colori vengono salvati come bit. <\/p>\n\n\n\n Per spiegare questo aspetto prendiamo ad esempio il caso pi\u00f9 semplice: quando viene memorizzato un singolo bit di informazioni per pixel, quest’ultimo potr\u00e0 essere nero o bianco, ovvero rispettivamente “on” oppure “off”. <\/p>\n\n\n\n La quantit\u00e0 effettiva di bit impiegati per rappresentare il colore di ogni pixel \u00e8 nota come tecnicamente profondit\u00e0 di colore o di bit.<\/p>\n\n\n\n Il pixel \u00e8 solo l’unit\u00e0 di informazioni e non permette di descrivere le stampe, a patto che non venga specificata anche la loro dimensione.<\/p>\n\n\n\n A questo riguardo il pixel per pollice (PPI)<\/strong> e i punti per pollice (DPI)<\/strong> sono stati introdotti per mettere in relazione l’unit\u00e0 di pixel con la risoluzione visiva del mondo reale.<\/p>\n\n\n\n Spesso i termini PPI e DPI vengono usati in modo impreciso per descrivere la risoluzione di stampa di un dispositivo, specialmente delle stampanti a getto di inchiostro. <\/p>\n\n\n\n In realt\u00e0 la sigla PPI indica quanti pixel racchiude una determinata immagine per pollice di distanza, sia in senso orizzontale che verticale.<\/strong><\/p>\n\n\n\n Quando invece si parla di DPI non bisogna andare in confusione, perch\u00e9 spesso sono necessari pi\u00f9 punti per formare un singolo pixel, processo che porta il nome di dithering e che varia da un dispositivo all’altro. <\/p>\n\n\n\n Questo vuol dire che un determinato DPI non corrisponde sempre alla stessa risoluzione.<\/p>\n\n\n\n Le moderni stampanti usano il dithering per creare immagini di tanti colori rispetto a quelli che ne hanno effettivamente. <\/p>\n\n\n\n Questo particolare trucco influenza inevitabilmente la risoluzione, considerando che il dithering implica che ciascun pixel sia formato attraverso uno schema di punti ancora pi\u00f9 piccolo. <\/p>\n\n\n\n Il risultato \u00e8 che le immagini richiedono pi\u00f9 DPI che PPI per essere dettagliate. <\/p>\n\n\n\n A tutto questo bisogna aggiungere che pi\u00f9 si cerca di ingrandire un’immagine e maggiormente si abbasser\u00e0 il suo PPI.<\/p>\n\n\n\n Come \u00e8 facile intuire questo termine si riferisce ad un milione di pixel. <\/strong><\/p>\n\n\n\n Considerando le comuni macchine fotografiche, in generale \u00e8 possibile affermare che esiste una dimensione massima di stampa che si pu\u00f2 ottenere per un certo numero di megapixel.<\/p>\n\n\n\n Ad esempio una macchina fotografica da 2 megapixel non riuscir\u00e0 a fare una stampa standard da 4 x 6 pollici a 300 PPI. <\/p>\n\n\n\n Inoltre richiede 16 megapixel per realizzare una foto da 16 x 10 pollici. I dati non devono scoraggiare perch\u00e9 di contro un modello con queste caratteristiche potr\u00e0 realizzare immagini molto nitide composte da 200 PPI.<\/p>\n\n\n\n Queste considerazioni valgono se consideriamo che le proporzioni della fotocamera, ovvero il rapporto fra la dimensione lunga e quella corta, corrispondano allo standard 3: 2, valore che contraddistingue le macchine da 35 mm e delle SLR digitali. <\/p>\n\n\n\n Tuttavia non mancano modelli compatti che vantano un rapporto pari a 4: 3 oppure che utilizzano immagini quadrate da 1: 1.<\/p>\n\n\n\n Il consiglio \u00e8 sempre quello di valutare bene quando la fotocamera vanta un rapporto differente dalle dimensioni di stampa che si vogliono ottenere. <\/p>\n\n\n\n Infatti, quando ad esempio viene usata una macchina con formato 4: 3 e servono stampe da 4 x 6 pollici, quindi da 3: 2, circa il 10% dei megapixel andr\u00e0 sprecato. <\/p>\n\n\n\n Bisogna anche considerare che gli stessi pixel possono avere specifiche proporzioni. <\/strong><\/p>\n\n\n\n Esistono standard video e alcune fotocamere, come quelle prodotte dal marchio Nikon, che vantano pixel con dimensioni distorte.<\/p>\n\n\n\n In ogni caso \u00e8 bene ricordare che le macchine fotografiche moderne dispongono di un’apposita funzione che consente di modificare il numero dei pixel, in modo da sfruttare appieno le capacit\u00e0 di acquisizione del modello. <\/p>\n\n\n\n Basta leggere il manuale di istruzioni per accedere facilmente alle impostazioni di “qualit\u00e0” o “dimensione” espresse in pixel, per poi selezionare a seconda dei casi le modalit\u00e0 “grande” da 3072 x 2304 ovvero 7 megapixel, “media” da 2048 x 1536 cio\u00e8 circa 3 megapixel oppure “piccola” 640 x 480, corrispondente ad una risoluzione piuttosto bassa da – 0,3 megapixel.<\/p>\n\n\n\nCosa vuol dire esattamente pixel?<\/h2>\n\n\n\n
Dimensioni dell’immagine: PPI e DPI<\/h2>\n\n\n\n
Cos’\u00e8 il megapixel?<\/h2>\n\n\n\n
I pixel sono tutti uguali?<\/h2>\n\n\n